Riabilitazione estetico-funzionale per marcata e diffusa usura
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Riabilitazione estetico-funzionale completa
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Riabilitazione estetico-funzionale per severa compromissione dentale
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Riabilitazione estetico-funzionale per necessità estetiche e usura dentale
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Faccette dentali
Faccette in ceramica: settore antero-superiore per discromia
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Faccette in ceramica: settore antero-superiore disallineato
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Faccette in ceramica: settore antero-superiore per eccessivi spazi tra i denti
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Faccette in ceramica: settore antero-superiore
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Faccette in ceramica: marcata usura dentale
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Faccette in ceramica: sestante anteriore con agenesia e marcata usura
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Corone dentali
Corone in ceramica su impianti: settore anteriore
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Corona in ceramica su dente anteriore
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Corona in ceramica su dente anteriore già trattato
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Corona in ceramica su impianto: dente anteriore
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Corona in ceramica su impianto: dente anteriore
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Chirurgia orale e Implantologia dentale
Impianto nel settore anteriore
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Implantologia guidata
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Sbiancamento dentale
Sbiancamento domiciliare con mascherine
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Sbiancamento in studio
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Sbiancamento in studio: dente devitalizzato
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Sbiancamento in studio: dente devitalizzato
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Sbiancamento in studio: dente devitalizzato
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Odontoiatria conservativa
Ricostruzione di un dente anteriore
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Sostituzione di otturazioni in amalgama
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Ortodonzia
Ortodonzia precoce con espansore palatale
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Ortodonzia precoce: malocclusione e affollamento
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Ortodonzia con corticotomia
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Ortodonzia preprotesica
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Ortodonzia fissa in paziente adulto
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Endodonzia
Ritrattamento di dente già devitalizzato
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Terapia canalare di dente vitale
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Igiene orale e profilassi
Igiene orale professionale
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Pedodonzia
Sigillature
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Riabilitazione estetico-funzionale su impianti
1/6: Il paziente presenta una evidente usura dentale particolarmente severa a carico degli elementi dell’arcata superiore, da ricondurre a digrignamento notturno (bruxismo) ed erosione chimica.
2/6: L’usura appare talmente avanzata da compromettere in maniera sostanziale l’aspetto funzionale ed estetico.
3/6: La riabilitazione protesica delle due arcate ha reso necessarie le estrazioni di tutti i denti superiori sostituiti da impianti osteointegrati su cui sono stati posizionati monconi in titanio. Nell’arcata inferiore sono stati invece mantenuti gli elementi naturali che sono stati preparati per ricevere dei restauri singoli in ceramica integrale.
4/6: La finalizzazione protesica in visione laterale mostra il ripristino della funzione ed il buon aspetto estetico finale.
5/6: L’immagine radiografica evidenzia la presenza degli impianti, perfettamente integrati, nell’arcata superiore e nel molare inferiore destro. Nel resto dell’arcata inferiore i restauri protesici sono stati posizionati sopra i monconi dei denti naturali, mantenuti vitali grazie a preparazioni dentali minimali.
6/6: A 6 anni di distanza la riabilitazione protesica mostra un ottimo mantenimento complessivo.
Riabilitazione estetico-funzionale per marcata e diffusa usura
1/6: Fenomeni di abrasione e accorciamento delle lunghezze dentali penalizzano pesantemente il sorriso della giovane paziente.
2/6: Con le labbra schiuse la paziente non espone alcuna porzione dentale per via delle lunghezze ridotte. Essendo questa una caratteristica peculiare dei pazienti in età avanzata, il deficit estetico che ne deriva è particolarmente evidente in considerazione della sua giovane età.
3/6: Nella visione intraorale preoperatoria, oltre ad un generalizzato colore insoddisfacente, si può rilevare la impropria inclinazione degli elementi dentali, tendenti verso l’interno.
4/6: Visione intraorale dei restauri in ceramica integrale cementati. Il trattamento riabilitativo estetico- funzionale è stato finalizzato al ristabilimento di una corretta occlusione, ripristinando idonee lunghezze e morfologie dentali.
5/6: Con le labbra schiuse la paziente ora espone una quota dentale appropriata alla sua giovane età.
6/6: Al termine del trattamento la paziente esibisce un sorriso che ne soddisfa pienamente le aspettative.
Riabilitazione estetico-funzionale completa
1/4: Forme inadeguate, dimensioni dentali ridotte e colore insoddisfacente portano il paziente a richiedere un trattamento protesico esteso a entrambe le arcate e volto a migliorare estetica e funzionalità.
2/4: Visione intraorale prima del trattamento: sono ancora più evidenti i deficit funzionali ed estetici lamentati dal paziente.
3/4: Visione intraorale dei restauri in ceramica integrale cementati. Il trattamento riabilitativo estetico- funzionale ha ripristinato una corretta occlusione ricreando lunghezze idonee e morfologie dentali appropriate, oltre che un colore decisamente più piacevole.
4/4: Al termine del trattamento, il sorriso del paziente soddisfa pienamente le sue aspettative estetiche.
Riabilitazione estetico-funzionale per severa compromissione dentale
1/4: La paziente presenta una situazione particolarmente compromessa: notevole usura dentale, presenza di numerose carie e mancanza di alcuni elementi dentali.
2/4: Visione intraorale: la paziente necessita di una riabilitazione completa di entrambe le arcate.
3/4: Visione intraorale dei restauri cementati: la riabilitazione estetico-funzionale risulta perfettamente integrata nel cavo orale.
4/4: L’immagine al termine delle terapie denota un cambiamento eclatante, che restituisce alla paziente la sicurezza di un sorriso ideale.
Riabilitazione estetico-funzionale per necessità estetiche e usura dentale
1/4: Il paziente lamenta una carenza estetica generalizzata per colore e allineamento, nonché un’usura dentale marcata.
2/4: La visione intraorale evidenzia forme e dimensioni dentali inadeguate.
3/4: Scopo della riabilitazione estetico funzionale, che ha interessato entrambe le arcate, è stato il ripristino di forme e dimensioni dentali idonee, con un corretto disegno occlusale.
4/4: Il risultato al termine del trattamento, perfettamente integrato, soddisfa pienamente le aspettative del paziente.
Faccette in ceramica: settore antero-superiore per discromia
1/9: L’assunzione di tetracicline ha irrimediabilmente alterato l’aspetto dentale della paziente.
2/9: La discolorazione dentale penalizza fortemente l’estetica del sorriso.
3/9: Il deficit estetico è stato risolto tramite il trattamento con faccette in ceramica del solo settore antero- superiore.
4/9: Visione palatale sul modello: si noti come i restauri siano limitati alla sola superficie vestibolare (esterna) dei denti.
5/9: Visione palatale: si noti come i restauri siano limitati alla sola superficie vestibolare (esterna) dei denti.
6/9: Le faccette in ceramica hanno restituito alla paziente un’estetica dentale ideale.
7/9: Visione laterale del sorriso della paziente al termine del trattamento.
8/9: Visione laterale del sorriso della paziente al termine del trattamento.
9/9: Il sorriso evidenzia il notevole miglioramento estetico al termine del trattamento.
Faccette in ceramica: settore antero-superiore disallineato
1/5: La posizione arretrata degli incisivi laterali rispetto agli incisivi centrali rende disarmonico il sorriso della paziente.
2/5: La visione intraorale evidenzia ulteriormente il disallineamento dentale.
3/5: Senza dover ricorrere ad un trattamento ortodontico, il deficit estetico è risolto grazie alla realizzazione di n. 2 faccette additive in ceramica integrale.
4/5: La visione intraorale delle faccette cementate permette di apprezzare il deciso miglioramento estetico.
5/5: Al termine del trattamento il sorriso della paziente ha riacquistato un’armonia ideale.
Faccette in ceramica: settore antero-superiore per eccessivi spazi tra i denti
1/4: Spazi eccessivi e denti di dimensioni ridotte penalizzano fortemente l’aspetto estetico del paziente.
2/4: Visione intraorale: i denti appaiono piccoli e gli spazi interdentali eccessivi.
3/4: La realizzazione di n. 6 faccette in ceramica (da canino a canino) di forme e dimensioni adeguate ha determinato, grazie alla chiusura degli spazi, un notevole miglioramento estetico.
4/4: Al termine del trattamento il paziente ha riacquisito un sorriso piacevole ed esteticamente valido.
Faccette in ceramica: settore antero-superiore
1/5: Il paziente richiede la correzione dei denti antero-superiori, le cui forme inadeguate connotano negativamente il sorriso.
2/5: La visione intraorale evidenzia una morfologia dentale insoddisfacente.
3/5: Per risolvere il deficit estetico vengono realizzate faccette in ceramica.
4/5: Visione intraorale dei restauri cementati.
5/5: Forme dentali adeguate rendono il sorriso del paziente più consono alle sue aspettative.
Faccette in ceramica: marcata usura dentale
1/5: La giovane paziente presenta una grave forma di usura dentale che ha ridotto notevolmente la lunghezza degli incisivi centrali.
2/5: Gli elementi anteriori prima del trattamento con faccette in ceramica.
3/5: I 4 restauri in ceramica, con spessori di soli pochi decimi di millimetro, pronti per essere cementati.
4/5: L’immagine finale dei 4 restauri evidenzia l’ottima integrazione con i tessuti gengivali circostanti. L’aspetto estetico appare notevolmente migliorato grazie ai nuovi contorni, alle nuove proporzioni e alla dominanza degli incisivi centrali.
5/5: Dopo 8 anni i restauri mostrano ancora una perfetta integrazione funzionale, biologica ed estetica.
Faccette in ceramica: sestante anteriore con agenesia e marcata usura
1/5: La paziente soffre di agenesia congenita dell’incisivo laterale superiore destro e di una diffusa usura dentale. Prima del trattamento con le faccette gli spazi interdentali sono stati ottimizzati tramite trattamento ortodontico.
2/5: Ottenuto ortodonticamente uno spazio idoneo, in corrispondenza dell’incisivo mancante è stata inserita una fixture (impianto osteointegrato).
3/5: In attesa della finalizzazione dei restauri definitivi sull’impianto in corrispondenza dell’incisivo laterale superiore destro è stato posizionato un restauro provvisorio per garantire alla paziente anche in questa fase del trattamento un’estetica idonea.
4/5: Al termine del trattamento la paziente ha finalmente ottenuto un sorriso ideale.
5/5: Visione frontale dei restauri, n. 1 corona su impianto sull’incisivo laterale destro e n. 5 faccette sui restanti denti anteriori.
Corone in ceramica su impianti: settore anteriore
1/7: Visione preoperatoria del sorriso della paziente.
2/7: Infezioni ripetute a carico degli elementi anteriori ne hanno compromesso il mantenimento e resa necessaria l’estrazione.
3/7: In sostituzione dei denti estratti sono stati inseriti degli impianti osteointegrati che fungeranno da radici artificiali per la realizzazione dei restauri finali.
4/7: I tessuti gengivali in corrispondenza degli impianti vengono modellati attraverso l’azione di restauri provvisori per idealizzare la resa estetica dei restauri definitivi.
5/7: Sugli impianti, che si trovano sotto il livello gengivale, vengono posizionati i monconi artificiali in ceramica (zirconio) che, grazie al loro colore chiaro, garantiranno un’estetica ideale ai restauri soprastanti.
6/7: I restauri definitivi del sestante anteriore (da canino a canino) mostrano un’ottima integrazione estetica, biologica e funzionale.
7/7: Il sorriso della paziente al termine del trattamento.
Corona in ceramica su dente anteriore
1/2: L’incisivo centrale superiore destro viene preparato per la realizzazione del restauro.
2/2: L’aspetto estremamente naturale del restauro lo rende perfettamente integrato sotto il profilo estetico e funzionale.
Corona in ceramica su dente anteriore già trattato
1/5: Il giovane paziente si presenta con una ricostruzione dell’incisivo centrale superiore destro palesemente inadeguata.
2/5: La vecchia ricostruzione era ancorata al dente naturale residuo tramite due perni la cui rimozione si rende necessaria per poter realizzare un restauro adeguato.
3/5: La preparazione dentale è stata eseguita conservando una idonea quantità di smalto per garantire al restauro la massima ritenzione e assicurargli quindi una buona prognosi a lungo termine.
4/5: La visione ravvicinata del restauro permette di apprezzarne la naturalezza e la perfetta integrazione estetica.
5/5: Al termine del trattamento il paziente ha finalmente riacquistato un sorriso piacevole ed esteticamente valido.
Corona in ceramica su impianto: dente anteriore
1/8: Il paziente si presenta con un restauro inadeguato sull’incisivo centrale superiore sinistro.
2/8: Visione ravvicinata del sestante antero-superiore. Ad una indagine radiografica emerge anche la frattura della radice che determina la necessità di estrarre il dente.
3/8: In sostituzione del dente estratto è stata inserito un impianto osteointegrato che fungerà da radice artificiale per la realizzazione del restauro finale.
4/8: Sull’impianto, che si trova sotto il livello gengivale, viene posizionato un moncone artificiale in ceramica (zirconio) che, grazie al suo colore chiaro, garantirà un’estetica ideale al restauro soprastante.
5/8: Due differenti visioni del restauro definitivo (corona) realizzato in ceramica integrale.
6/8: Il colore chiaro del moncone sottostante contribuisce al raggiungimento di un risultato ad alta valenza estetica.
7/8: Il restauro finale cementato appare perfettamente integrato sotto il profilo sia estetico sia funzionale.
8/8: Il sorriso del paziente al termine del trattamento mostra un deciso miglioramento estetico.
Corona in ceramica su impianto: dente anteriore
1/4: La paziente presenta riassorbimento osseo a carico dell’incisivo centrale superiore destro, che ne rende necessaria l’estrazione.
2/4: Contestualmente all’estrazione è stata posizionato un impianto osteointegrato che fungerà da radice artificiale per la realizzazione del restauro finale.
3/4: Sull’impianto, che si trova sotto il livello gengivale, viene posizionato un moncone artificiale in ceramica (zirconio) che, grazie al suo colore chiaro, garantirà un’estetica ideale al restauro soprastante.
4/4: Il restauro finale cementato appare perfettamente integrato sotto il profilo sia estetico sia funzionale.
Impianto nel settore anteriore
1/5: L’incisivo laterale destro, fratturato in seguito ad un trauma, deve necessariamente essere estratto.
2/5: L’immagine radiografica evidenzia la frattura dell’incisivo laterale destro.
3/5: L’elemento fratturato viene estratto e sostituito da un impianto osteointegrato in titanio, che funge da radice artificiale e a cui verrà ancorata la corona in ceramica integrale.
4/5: Sull’impianto osteointegrato viene posizionato un moncone artificiale; il suo colore chiaro permette di ottenere un risultato ad alta valenza estetica.
5/5: Al termine del trattamento, il restauro in ceramica integrale posizionato sull’impianto osteointegrato mostra una perfetta integrazione estetica, biologica e funzionale.
Implantologia guidata
1/7: Il sorriso della paziente espone un’eccessiva banda di tessuto gengivale e la riabilitazione protesica risulta assolutamente inadeguata dal punto di vista estetico e funzionale.
2/7: L’immagine intraorale evidenzia l’inadeguatezza della riabilitazione protesica, estesa a entrambe le arcate; dovranno essere rimosse sia le vecchie corone sia i monconi che, molto precariamente, sorreggono i manufatti.
3/7: L’immagine radiografica prima del trattamento mostra un problema diffuso di perdita ossea e l’incongruenza della riabilitazione protesica precedentemente realizzata.
4/7: I denti naturali vengono estratti e sostituiti da impianti osteointegrati in titanio su cui sono posizionati i monconi artificiali in ceramica. Il loro colore chiaro permetterà di ottenere un risultato ad alta valenza estetica.
5/7: La riabilitazione estetica ancorata agli impianti osteoingrati appare perfettamente congrua dal punto di vista estetico e funzionale.
6/7: L’immagine radiografica a 12 anni di distanza mostra il perfetto mantenimento degli impianti osteointegrati e della riabilitazione protesica.
7/7: Al termine del trattamento, il sorriso della paziente non mostra più l’eccessiva banda di tessuto gengivale, ma è decisamente molto soddisfacente dal punto di vista funzionale ed estetico.
Sbiancamento domiciliare con mascherine
1/4: Insoddisfatta del colore dei suoi denti, la paziente vorrebbe un sorriso più luminoso; con un trattamento di sbiancamento domiciliare è possibile ottenere un risultato apprezzabile in pochi giorni.
2/4: Le mascherine trasparenti, realizzate in acetato, sono ricavate dalle impronte delle arcate dentali della paziente.
3/4: Dopo averle riempite con il gel sbiancante, le mascherine vengono indossate durante le ore notturne.
4/4: Al termine del trattamento, il sorriso della paziente mostra un sensibile miglioramento della luminosità e del colore dei denti.
Sbiancamento in studio
1/2: Il paziente richiede uno sbiancamento dentale generalizzato per migliorare l’estetica del suo sorriso.
2/2: Il trattamento, che ha richiesto due soli appuntamenti in studio, ha restituito al paziente un sorriso esteticamente più soddisfacente.
Sbiancamento in studio: dente devitalizzato
1/2: Una devitalizzazione eseguita anni fa in maniera incongrua ha provocato una discolorazione del centrale superiore destro.
2/2: Lo sbiancamento della radice del dente è eseguito in studio; sulla parete del dente si pratica un minuscolo foro da cui si inserisce il prodotto sbiancante.
Sbiancamento in studio: dente devitalizzato
1/2: Il dente presenta una marcata discolorazione, provocata da una devitalizzazione eseguita da tempo in maniera impropria.
2/2: Lo sbiancamento della radice del dente si esegue in studio, inserendo il prodotto sbiancante in un piccolo foro praticato sulla parete del dente.
Il risultato ottenuto dopo poche sedute mostra un netto miglioramento estetico.
Sbiancamento in studio: dente devitalizzato
1/4: Il centrale superiore sinistro si presenta marcatamente più scuro rispetto agli atri elementi dentali, creando disagio e insoddisfazione nella paziente, che vorrebbe uniformare il colore del sorriso.
La lunghezza ridotta del centrale superiore destro contribuisce ad aumentare nella paziente il senso di inadeguatezza dei due incisivi.
2/4:
3/4: Grazie allo sbiancamento radicolare del centrale sinistro e alla ricostruzione in materiale composito del centrale destro l’aspetto estetico è notevolmente migliorato.
4/4: Al termine del trattamento la paziente esibisce un sorriso decisamente più armonico ed esteticamente molto soddisfacente.
Ricostruzione di un dente anteriore
1/2: Un forte trauma ha provocato la frattura di una vasta porzione dell’incisivo centrale superiore sinistro.
2/2: D’accordo con il paziente si è deciso effettuare l’ampia ricostruzione con del materiale composito. Per questa tipologia di intervento è sufficiente una sola seduta. È apprezzabile il risultato estetico raggiunto, particolarmente soddisfacente.
Sostituzione di otturazioni in amalgama
1/4: Infiltrazioni cariose sotto vecchie otturazioni dentali in amalgama rendono necessaria la loro sostituzione con materiale composito che, oltre ad una maggiore biocompatibilità, garantisce anche un risultato ottimale sotto l’aspetto estetico.
2/4: Per la tossicità del mercurio in essa contenuto la rimozione dell’amalgama va effettuata in sicurezza, proteggendo il paziente con appositi dispositivi tra i quali la diga in gomma che, oltre a garantire l’isolamento del campo operatorio, consente il controllo ottimale dei materiali rimossi e dei fluidi all’interno della cavità orale.
3/4: La rimozione della vecchia otturazione espone il tessuto dentale cariato, che viene accuratamente rimosso.
4/4: Oltre ad una maggiore biocompatibilità, il composito garantisce un’estetica ottimale ai denti trattati, mimetizzandosi perfettamente con lo smalto dentale.
Ortodonzia precoce con espansore palatale
1/7: Foto iniziale prima del trattamento ortodontico precoce. Il piccolo paziente presente una contrazione del mascellare superiore e morso aperto anteriore. L’arcata superiore risulta quindi più “stretta” ed in posizione “arretrata” rispetto alla sua posizione ideale.
2/7: Dalla visione laterale delle arcate si evidenzia come, per via della contrazione del mascellare superiore, lo sviluppo dentale non garantirebbe la corretta “copertura” degli incisivi superiori rispetto agli inferiori quando le arcate sono a contatto.
3/7: Dalla visione laterale delle arcate si evidenzia come, per via della contrazione del mascellare superiore, lo sviluppo dentale non garantirebbe la corretta “copertura” degli incisivi superiori rispetto agli inferiori quando le arcate sono a contatto.
4/7: Il dispositivo (espansore rapido del palato – RPE) una volta posizionato viene attivato manualmente una volta al giorno per permettere una rapida espansione del palato.
5/7: La visione laterale destra al termine del trattamento mostra il corretto rapporto occlusale tra le arcate. L’arcata superiore ampliata occlude ora correttamente con quella inferiore.
6/7: La visione laterale sinistra al termine del trattamento mostra il corretto rapporto occlusale tra le arcate. L’arcata superiore ampliata occlude ora correttamente con quella inferiore.
7/7: Immagine al termine del trattamento con il quale si è provveduto ad allargare il palato e fare avanzare conseguentemente il mascellare superiore, che occlude ora correttamente con l’arcata inferiore.
Ortodonzia precoce: malocclusione e affollamento
1/6: Foto iniziale prima del trattamento ortodontico precoce. Il piccolo paziente presenta una malocclusione di I classe con disallineamento e affollamento dentale in entrambe le arcate. L’incisivo centrale superiore destro risulta in morso inverso con l’inferiore.
2/6: Foto occlusale superiore che evidenzia il disallineamento degli incisivi centrali superiori.
3/6: Foto occlusale inferiore che evidenzia l’affollamento dentale dell’arcata inferiore.
4/6: Nella visione laterale destra è evidente la posizione arretrata dell’incisivo centrale superiore destro, che determina la scorretta occlusione con l’arcata inferiore.
5/6: Visione laterale destra che evidenzia la corretta posizione dell’incisivo centrale superiore destro al termine del trattamento ortodontico.
6/6: Visione frontale al termine del trattamento ortodontico che ha risolto sia il disallineamento sia l’affollamento dentali iniziali.
Ortodonzia con corticotomia
1/3: Foto frontale iniziale. Il giovane paziente presenta un affollamento dentale di grave entità, la cui risoluzione richiederebbe l’estrazione di 2 premolari superiori e 2 premolari inferiori.
2/3: La corticotomia è un piccolo intervento chirurgico di incisione dello strato più superficiale dell’osso che ne riduce la resistenza alle forze ortodontiche applicate con gli apparecchi e sfrutta la debolezza dell’osso durante il processo di guarigione per velocizzare i movimenti dentali.
3/3: Visione frontale al termine del trattamento ortodontico. Il ricorso alla corticotomia ha permesso di risolvere il problema di affollamento dentale in tempi molto più rapidi e, soprattutto, senza ricorrere alle estrazioni dei premolari.
Ortodonzia preprotesica
1/5: La paziente presenta un affollamento dentale severo con disallineamento degli incisivi inferiori, alterazione della forma e del volume dentale, con usure dello smalto a livello dei colletti gengivali e margini incisali abrasi che determinano un evidente problema estetico e funzionale. La risoluzione del caso con restauri protesici richiede un trattamento ortodontico preventivo di riallineamento dentale.
2/5:
3/5:
4/5:
5/5:
Ortodonzia fissa in paziente adulto
1/7: La paziente presenta un rapporto occlusale inverso: l’arcata inferiore è in posizione avanzata rispetto a quella superiore.
2/7: L’inversione del rapporto occlusale è ancora più evidente dalla visione laterale.
3/7: Tramite il trattamento ortodontico si è ottenuto lo spostamento in avanti dei denti dell’arcata superiore, mentre i denti dell’arcata inferiore sono stati portati in posizione più arretrata.
4/7: La visione laterale alla rimozione dell’apparecchio ortodontico permette di apprezzare il ristabilimento di un’occlusione fisiologica.
5/7: Il sorriso della paziente prima del trattamento ortodontico.
6/7: Al termine del trattamento, il sorriso della paziente è sensibilmente migliorato anche dal punto di vista estetico.
7/7: Il solo trattamento ortodontico, oltre ad avere risolto il problema occlusale, ha restituito alla paziente una maggior armonia del sorriso.
Ritrattamento di dente già devitalizzato
1/2: Anche se il dente è già stato devitalizzato, la paziente lamenta dolore al contatto e sensazione di guancia gonfia; è necessario quindi procedere con una nuova terapia canalare.
2/2: L’immagine radiografica post-operatoria mostra una terapia canalare adeguata; ne consegue la risoluzione dei sintomi riferiti dalla paziente.
Terapia canalare di dente vitale
1/2: Il paziente lamenta un dolore forte e la sensazione di guancia gonfia; l’immagine radiografica evidenzia una lesione apicale (visibile dall’ombra scura sotto la radice) del primo molare inferiore sinistro. È necessario intervenire con una terapia canalare per devitalizzare il dente.
2/2: L’immagine radiografica eseguita in occasione di un controllo a 6 mesi dall’intervento mostra il netto miglioramento dell’area scura sotto la radice, ora scomparsa. I sintomi che il paziente lamentava non si sono più ripresentati.
Igiene orale professionale
1/2: L’accumulo di placca batterica determina un’infiammazione dei tessuti gengivali con arrossamento e sanguinamento, anche spontaneo, delle gengive.
2/2: Dopo le sedute di igiene orale in studio, ed essere stata debitamente motivata e istruita per il mantenimento igienico domiciliare, la paziente presenta all’appuntamento successivo un netto miglioramento del controllo di placca ed un ristabilito stato di salute generale dei tessuti.
Sigillature
1/3: La presenza di solchi profondi sulle superfici dei denti posteriori rende più difficoltosa la loro pulizia e facilita la proliferazione batterica, rendendo queste zone particolarmente esposte al rischio di carie. La sigillatura dei denti permanenti è un trattamento preventivo, che isola i solchi e crea una barriera contro i batteri responsabili della formazione della carie
2/3: L’intervento, rapido e indolore, non richiede l’impiego di anestesia. Per una buona riuscita il dente da trattare deve essere isolato tramite un’apposita diga in gomma che impedisce la contaminazione dell’area durante la procedura.
3/3: Il sigillante dentale, applicato con una specie di pennellino, è una speciale resina bianco-trasparente a rilascio continuo di ioni di fluoro. Garantisce un’azione di protezione dello smalto per diversi anni ed è ripetibile nel caso in cui la resina applicata dovesse rovinarsi.
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